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Netreportage da Second Life
Marco Cadioli
 
 
 
Second Life è un luogo.
Uno spazio 3d on line dove poter vivere con il proprio avatar.
A differenza degli altri “giochi” on line, (MMORPG, Massively Multiplayer Online Role-Playing Games) qui non c’è nessuna missione da compiere, nessun ambiente fantastico ricostruito, nessun personaggio da interpretare se non se stessi.A differenza di tutti gli altri “giochi” non c’è niente di pronto. Lo spazio di partenza è pressoché vuoto e tutto è costruito dai residenti. Ci sono tools per costruire oggetti e linguaggi per programmarli.
E’ tutto molto semplice e naturale quindi, ma non è un gioco. Come tutti gli altri mondi persistenti on line è un laboratorio collettivo di sperimentazione di nuove forme di relazione negli spazi virtuali della rete.
Nell’aprile 05 c’erano 25.000 residenti. Oggi, 11 dicembre i numeri riportati dalla Linden, la società che ha creato e gestisce questo mondo, riportano 94.408 residenti e un volume di transazioni nella giornata pari a 34,299.48 (US$):
Una società che si sta strutturando, con le sue regole e una sua economia. Il Linden, moneta locale, ha un regolare indice di cambio verso il dollaro.
Partecipiamo a questa società con il nostro avatar, un personaggio 3D che si muove e agisce per noi. Possiamo personalizzarci la faccia, la corporatura, i capelli, e poi i vestiti, scegliere tra quelli in dotazione o comprarne di nuovi. Possiamo assomigliare a un umano o inventarci completamente diversi. Dapprima sappiamo fare poche cose, camminare, volare, poi via via possiamo apprendere moltissimi altri comportamenti e gesti, abbracciarci, ballare.
Il paesaggio che ci circonda è stato interamente costruito dai residenti, con semplici ma sofisticati tools di modellazione. E una volta costruito un oggetto, un edificio, etc, quello rimane lì, fa parte del mondo, lo vedono tutti e possono usarlo se previsto, se è una sedia ci si possono sedere, se è un albero diventa parte del paesaggio. Entrando in SL oggi si ha l’impressione di un luogo in grande fermento. Nascono città, si sta costruendo un po’ di tutto, case, strade, centri commerciali, chiese, centri culturali, locali di lap dance.
Il tutto è affidato alla creatività e iniziativa dei residenti, e quindi imprevedibile, legato alle competenze e all’immaginazione di chi entra. Non è detto che tutti si debba vivere una doppia identità. Molti portano se stessi e le proprie competenze. Un designer fa il designer, uno stilista disegna vestiti, un gallerista apre una galleria d’arte e organizza eventi, un net-reporter, come me, scatta foto e scrive dei suoi viaggi.

E’ quello che farò qui con una serie di reports delle mie avventure in Second Life.

Sono un net-reporter dal 2003, quando ho iniziato il progetto Internet Landscape – Reportage from the Net. Viaggio in rete, come un turista giapponese per l’Europa e come un photoreporter. Scatto foto di quello che c’è oltre lo schermo, fermo l’attimo. Altri mie reportage, dai ritratti ai primi robot che lavorano in rete alle foto di guerra negli mmorpg sono pubblicati in www.internetlandscape.it