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Alcuni anni fa, il giornalista e saggista David Boyle ha pubblicato un libro intitolato The Tyranny of Numbers, che da un lato ripercorre alcune tappe particolarmente significative della storia dell'interesse umano per il contare e per i numeri, dall'altro denuncia le possibili degenerazioni di questa passione, che si è spesso rivelata assai utile e fruttosa e altrettanto spesso sterile e insana. Per quanto non si tratti di una analisi approfondita delle ragioni storiche e filosofiche della "mania dei numeri" - come per esempio quella di Ian Hacking in The Taming of Chance (tradotto da Il Saggiatore come Il caso domato nel 1994) - e tragga conclusioni talvolta scontate e non sempre ben argomentate, si tratta di un libro ricco di informazioni e di piacevole lettura. Pubblichiamo qui il primo capitolo, una "breve storia del contare". (s.m.)
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