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Idee > Diari di un netreporter | |||||||||||||
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Sono in SL ormai da 15 mesi. Le cose sono molto cambiate, sono cambiato io. Mi abituo a questo mondo, la meraviglia iniziale su tutto scompare. E’ normale incontrare qualcuno e parlare, avere relazioni per divertirsi o per lavoro, darsi un appuntamento. E’ normale spostarsi volando, anzi comodo, e veloce farsi teletrasportare. Ho scattato migliaia di foto. Scrivo come reporter da Second Life per Res Cogitans e per una rivista di cultura digitale on line, domani espongo le foto scattate qui in una galleria e il mese prossimo le presento a un convegno allo IULM. Sono sempre un homeless, ma adesso so quanto costa un terreno o affittare uno studio. Ho amici regolari che frequento e con i quali a volte lavoro. Sono stato a un concerto dal vivo durante l’inaugurazione di una mostra. Il cantante era microforato nel suo studio e trasmetteva in streaming il concerto. Accordava la chitarra, presentava i brani. Parlava con il pubblico in sala e gli avatar rispondevano chattando, chiedevano i brani. Mi diverto un sacco con Gazira Babeli, una cieca di colore che suona blues agli angoli delle strade, però è un formidabile programmatore e un artista. Quando sono con lei mi succedono cose strane, agisce con la programmazione e mi scaraventa in giro per lo spazio come vuole, mi chiude dentro a cubi rotolanti, mi spara a 3000 metri da terra, sono nelle mani di uno stregone. Però mi fa vedere cosa c’è dietro tutto questo, il codice puro della programmazione, le infinite possibilità di controllo e di sviluppo. Sta sperimentando sui parametri fisici degli oggetti, sulla possibilità di renderli interattivi e intelligenti. Ho intervistato un gruppo di architetti che sta riflettendo sul costruire negli spazi virtuali, sulla necessità stessa dell’architettura in un mondo dove non piove ma ci sono i tetti, dove si vola ma qualcuno costruisce ancora le scale. E le case assomigliano alle case del mondo reale, piene di oggetti che hanno perso ogni tradizionale valore funzionale. Emerge il valore simbolico degli oggetti e se ne ridefinisce la funzione. I Lol Architects si interrogano su tutto questo e iniziano a progettare seriamente gli spazi virtuali. Così come nella comunità di Neualtemburg si studiano le relazioni sociali. E’ la ricostruzione di un borgo medioevale bavarese e i residenti hanno diritto di voto, sperimentano forme di democrazia e partecipazione nei mondi vistuali. Molti avvocati tra loro, docenti universitari, ci sono regole per costruire, una scuola, una cattedrale. Ho frequentato parecchie gallerie d’arte e musei in questi mesi e ne ho fatto un articolo. Ce ne sono moltissime, di privati o con una organizzazione stabile alle spalle, un curatore, un gruppo di artisti. C’è il museo di Arte contemporanea e quello di arte moderna, ma anche il museo della storia di SL dove si possono vedere i primi oggetti costruiti, la foto della prima alba su un’isola, i primi insediamenti. C’è il sesso, in varie forme. Gli avatar hanno rapporti che simulano i rapporti che conosciamo, ci sono sofisticate animazioni che riproducono ogni fantasia. Si comperano in negozi specializzati. Ci sono discoteche, pub, centri culturali, il campionato di boxe e di calcio, ha tenuto una conferenza Lawrence Lessig sulle Creative Commons perché qui la proprietà privata è al centro di tutto, ogni oggetto virtuale è di proprietà di chi lo ha costruito, è suo e può rivenderlo. Ci sono locali di lap dance, cinema, chiese. C’è il gruppo degli italiani, quello degli architetti, il gruppo dei filosofi in SL e community di artisti. E’ parziale e poco sensato cercare di descrivere questo mondo con una lista di esempi, già vecchia nel momento in cui la scrivo. Ci sono migliaia di programmatori che sviluppano e quindi tutto è in continua crescita. Nei Sand Box, i luoghi dove è possibile modellare e sperimentare liberamente, si vede l’avanzamento dei progetti più visionari. Ci sono a qualunque ora del giorno avatar che stanno lavorando, si scambiano software, sperimentano ogni possibilità offerta dal codice. E ci sono sempre più attività strutturate, commerciali, sta arrivando l’impresa, molti terreni sono già stati comperati da società di IT. Su molti terreni i cartelli For Sale. Ho intervistato un imprenditore italiano che sta facendo un grosso investimento in SL, ha ricostruito il Parioli, ha aperto una agenzia viaggi, Mi ha ricevuto all’ottavo piano del Palazzo uffici che ha appena terminato e adesso venderà. Ha un grande ufficio, una scrivania di cristallo e alle spalle una vetrata con la vista su Parioli. Ho conosciuto gli organizzatori dei Camp Darfur di Los Angeles e S.Francisco, manifestazioni per sensibilizzare e far prendere coscienza della situazione nella regione occidentale del Sudan. Hanno ricostruito un Camp Darfur anche qui, con le tende, pannelli informativi, slide show, e i link alle associazioni in rete. Ho intervistato In Kenzo, una delle organizzatrici di Camp Darfur, nel suo centro di meditazione a Better World Island. E’ tutta verde, con le ali, i capelli argentati. Mi sono posto domande sulla mia faccia, l’ho già cambiata un paio di volte e ho finalmente un po’ di magliette. Il look è importante qui, c’è chi ci si dedica ossessivamente. Ci sono personaggi molto curati, belli per il mondo reale, altri particolari, completamente inventati, molti mix di uomini e animali, le ali vanno abbastanza di moda e si mettono e tolgono facilmente. Mi sto facendo solo una vaga idea di cosa sia tutto questo. Credo che si stia sperimentando veramente cosa può essere e sarà uno spazio virtuale. Incredibilmente diverso da come ci immaginavamo il Cyberspace e molto più potente e assolutamente reale. Lo stiamo costruendo noi, a differenza del mondo reale che abbiamo trovato già pronto e che studiamo da migliaia di anni per capire come funziona. Qui il processo è inverso perché stiamo inventando tutto partendo dal bit, controlliamo ogni singolo pixel e scriviamo ogni riga di codice, conosciamo il funzionamento e il significato di ogni parametro. Ma non sappiamo cosa stiamo costruendo. Ecco perché faccio le foto qui, per sapere come è iniziato tutto. |
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